La popolazione italiana continua a calare e nel 2019 sono 189 mila i cittadini mancati all'appello, con un declino che non sembra arrestarsi dal 2015. Ma l'Italia non è tutta uguale e quindi con i dati Istat ci siamo chiesti dove nascono più bambini e dove diciamo più addii

Il 2020 sarà ricordato come l’anno del Covid-19, ma qualcuno dovrà anche registrare negli annali che proprio questo è stato l’anno in cui le nascite hanno toccato il nuovo minimo storico dai tempi dell’Unità d’Italia (all’epoca la popolazione ammontava a circa 22 milioni di italiani e i nati ogni anno si aggiravano intorno al milione). A censirlo è Istat nel suo Bilancio demografico nazionale, pubblicato il 13 luglio.

Stando agli ultimi dati reperibili, che sono quelli del 2019, gli iscritti all’anagrafe nei passati 12 mesi sono stati 420.170 (meno della metà di 150 anni fa). 19 mila unità in meno rispetto al 2018, con un tasso di natalità del 7,0 per mille, cioè in un anno per ogni 1000 italiani, ne sono nati 7. Giusto per capirci in India nel 2018 lo stesso tasso era 18,7, in Germania 8,6 (ve ne avevamo parlato anche nel )..

L’invecchiamento medio della popolazione, assottiglia ogni anno il numero delle donne in età feconda, mancano i sostegni alle famiglie che vogliono avere bambini e a questo si somma l’assenza sempre più evidente di giovani stranieri: nel 2019, in Italia, ne sono nati 62.944 con un calo di 2.500 neonati rispetto al 2018. Queste sono alcune delle principali cause del rarefarsi della popolazione italiana (sempre dal ).

Le nascite si differenziano tra le regioni e anche di molto. Il tasso di natalità passa dal 9,9 per mille della provincia autonoma di Bolzano, al 5,7 per mille della Liguria e al 5,4 per mille della Sardegna. Anche tra i comuni non mancano le differenze, con molti municipi che registrano tassi dello 0 per mille e altri come Maccastorna (comune di 66 abitanti in provincia di Lodi) che raggiungono il 30,1 per mille, complice le piccole e piccolissime numerosità dei residenti, per le quali incide anche solo una nascita.

Roma è meno “città natale” rispetto a Milano ma celebra gli addii leggermente di meno. I tassi di natalità rispettivi sono: 6,5 vs 7,6. Quelli di mortalità: 9,7 vs 10,0. La seconda città più “natale” d’Italia è Bolognola in provincia di Macerata, tasso di natalità 28 per mille con una popolazione di 141 abitanti, e Alto, 136 abitanti in provincia di Cuneo con un tasso di natalità del 22,5 per mille. Quella con più adii è Morterone, 30 abitanti in provincia di Lecco e un tasso di mortalità del 63,5 per mille, seguita da Villa Santa Lucia degli Abruzzi, 97 abitanti in provincia de L’Aquila e un tasso di mortalità di 52,6 per mille.

E il vostro comune come se la cava? Nella dataviz in cima alla pagina (cioè la visualizzazione dei numeri sotto forma di grafici) sono disponibili tutti i comuni italiani e i rispettivi tassi di natalità e mortalità, tratti dai dati Istat. E nella seconda tavola sono poi consultabili le classifiche di nascite e morti selezionabili per regione o con tutti i municipi insieme.

Buona ricerca!