Nonostante i buoni propositi degli italiani, il consumo di ortofrutta nel nostro Paese prosegue la sua corsa verso il basso, toccando nuovi minimi storici. I dati in controtendenza sono sempre più rari e, ormai, si contano sulle dita di una mano.

Vuoi la crisi economica, vuoi il ritorno ad una vita meno slow che quella dei lock down e del periodo subito dopo, gli italiani rinunciano sempre più spesso a mettere in tavola le basi della tradizionale cucina mediterranea: frutta, ortaggi e verdura.

Il 2024 era iniziato con i migliori propositi per riappropriarsi di uno stile alimentare sano e votato alla cura di sé. A fronte del rincaro dei prezzi dell’alimentare, che seppur rallentato permaneva, le famiglie progettavano di tenere immutati i loro consumi di vegetali e frutti o addirittura immaginavano di poterli aumentare. I primi cinque mesi dell’anno però, raccontano una storia diversa. Il calo strutturale del consumo di ortofrutta, già evidente negli ultimi anni, prosegue nella sua corsa anche nel 2024. Con il tempo sono stati persi oltre due milioni di consumatori, trasversali a tutte le età e alle latitudini, un milione di tonnellate in meno di vendite in 4 anni, circa 37 chili in meno a famiglia.

Un andamento di cui gli italiani sono ben coscienti se si calcola che loro stessi, intervistati sul tema, si definiscono dei forti consumatori in misura minore rispetto agli anni passati. 

Nonostante il calo dei consumi rimangono però evidenti le nuove tendenze in tavola. Le banane si affermano come il frutto che convince gli italiani più degli altri, conquista la frutta esotica e tornano le zucchine e gli asparagi, mentre cresce anche la V gamma delle verdure. Si abbandonano invece vecchie tradizioni, con i i cali maggiori riguardano che coinvolgono susine, albicocche, kiwi, ciliegie e pere.  

Consumi quotidiani in costante calo

Oltre 10 anni fa, nel 2011, dopo un lungo periodo di crescita pressoché ininterrotta, secondo l’Istat la percentuale di italiani che consumavano quotidianamente frutta, verdura e ortaggi ha raggiunto il suo massimo storico (85,1%).

Da allora la stessa percentuale ha iniziato una lenta ed inesorabile discesa, toccando nel 2023 il valore più basso degli ultimi 15 anni (78,5%).

In termini assoluti il dato è ancora più eloquente, con 45 milioni di consumatori quotidiani nel 2023 contro i 47,1 milioni del 2019 e i 47,5 milioni del 2020.

Nel confronto tra il 2011 e il 2023 tutti i segmenti di popolazione fanno registrare un segno negativo nelle percentuali di consumo quotidiano di verdure, ortaggi o frutta, seppur con intensità variabile in relazione al profilo (genere, generazione, area geografica e regione di residenza) e salvo qualche rara eccezione (es. Valle d’Aosta).

1 milione di tonnellate in meno in soli 4 anni

Contestualmente al consumo quotidiano anche la quantità di frutta e verdura acquistata dagli italiani è scesa repentinamente, passando da 6,1 milioni di tonnellate nel 2019 a poco più di 5,1 milioni nel 2023. Nel 2023 mediamente ciascuna famiglia ha acquistato 200 kg all’anno di ortofrutta, 37 kg in meno rispetto al 2019 (Fonte: CSO Italy).

Il calo non è solo nei numeri ma anche nella percezione: secondo l’Osservatorio Monitor Ortofrutta di Agroter la percentuale di famiglie italiane che si auto definiscono “forti consumatori” di frutta e verdura è, infatti, scesa costantemente negli ultimi anni (dal 52% del 2020 al 43% nel 2023) contestualmente all’aumento dei “medi consumatori” che nel 2023 hanno raggiunto per la prima volta la maggioranza assoluta (51%).

Mentre i consumatori diminuiscono la spesa cresce

Contrariamente alla percentuale di consumatori quotidiani ed al consumo in volume, la spesa delle famiglie per l’acquisto di frutta e verdura non accenna a diminuire anzi, al contrario, aumenta costantemente, tanto da raggiungere nel 2023 la cifra record di 12,3 miliardi di euro secondo CSO Italy (il 4% in più rispetto al 2022 e il 7,5% in più rispetto al 2019), complice un aumento del prezzo medio stimato in 60 centesimi al kg (da 1,95€ a 2,55€, oltre il 30% in più).

Un 2024 di buoni propositi (per ora infranti)

Nelle intenzioni degli italiani, in fatto di consumi di ortofrutta il 2024 avrebbe dovuto segnare un punto di svolta rispetto al recente passato: secondo il sondaggio “Wish List 2024” condotto nel dicembre 2023 dall’Ufficio Studi Coop in collaborazione con Nomisma, la maggioranza di essi non prevedeva, infatti, di cambiare le proprie abitudini di spesa di frutta e verdura fresca nel 2024 (64% del campione), con un differenziale positivo tra chi immaginava di aumentarli (18%, con punte del 22% tra gli under-45) e chi temeva, viceversa, di doverli ridurre (14%).

 

Ma, nonostante i buoni propositi e il rallentamento considerevole della corsa dei prezzi dell’ortofrutta, lo scenario almeno per il momento resta immutato: secondo le più recenti rilevazioni di Nielsen, le vendite a volume di frutta e verdura nella GDO sono diminuite complessivamente del 4,6% nell’ultimo anno* (-2,7% verdura, -7,0% frutta), a fronte di un incremento a valore del 6,2% (+7,6% verdura, +3,9% frutta).

Vendite a Volume 2024/2023 (Var. % su base annua*, Totale GDO)

Totale Ortofrutta
0 %
Frutta
0 %
Verdura
0 %

Vendite a Valore 2024/2023 (Var. % su base annua*, Totale GDO)

*Anno terminante ad aprile
Totale Ortofrutta
+ 0 %
Frutta
+ 0 %
Verdura
+ 0 %

L’ascensore dell’ortofrutta

Sebbene il trend di ridimensionamento in volume dei consumi di ortofrutta sia generalizzato, alcuni segmenti di mercato e categorie merceologiche sembrerebbero resistere meglio di altre, riuscendo in alcuni casi a registrare performance in controtendenza rispetto allo scenario complessivo. 

Sul fronte dei canali di acquisto, ad esempio, per lo meno tra il 2019 e il 2023 la quantità di frutta e verdura acquistata dagli italiani nei supermercati e discount è cresciuta, rispettivamente, del 4% e del 1%, a fronte di un calo a doppia cifra di tutti gli altri canali (dal -22% degli ipermercati al 55% degli ambulanti).

Acquisti di ortofrutta in Italia per canale (Variazione percentuale 2023-2019 in quantità)

Allo stesso modo, nelle vendite della GDO mentre una parte preponderante delle categorie merceologiche fa segnare un calo (particolarmente accentuato, tra i prodotti più diffusi, per susine, albicocche, kiwi, ciliegie e pere), alcune tipologie di frutta e verdura (tra cui banane, frutta esotica, zucchine, asparigi e verdura di V gamma)  chiudono l’ultimo anno facendo segnare un trend positivo delle vendite in volume

Vendite di ortofrutta: Top Trends in crescita nel 2024/2023 (Var. % su base annua*, GDO a peso imposto)

*Anno terminante a marzo

 

Fonte: Ufficio Studi Coop su fonti varie (CSO Italy, “Wish List” Consumer Survey Coop-Nomisma, Nielsen, Osservatorio Monitor Ortofrutta Agroter)