Incerti per possibili restrizioni, forse un po' spaventati dall'idea di contagiarsi e di contagiare e anche disabituati alle folle, gli italiani prevedono delle Feste un po' più solitarie, ma almeno serene

Quello del 2021 sarà un Natale in cui gli italiani raccontano di aver recuperato un po’ di serenità, ma dove manca ancora un po’ di entusiasmo per le Feste. A raccontarcelo è una delle ultime indagini svolte dall’Ufficio Studi Coop in collaborazione con la società di consulenza strategica e aziendale Nomisma. Interrogati sul mood di questo dicembre 2021, gli intervistati hanno messo al primo posto tranquillità, felicità, calma e relax. Un bel cambio di passo rispetto al 2020, nel quale gli italiani pensavano per lo più a tristezza e nostalgia, chiusi in casa dall’ennesimo lockdown.

Nell’attesa dell’inizio del vero e proprio periodo di festa, 8 case italiane su 10 hanno visto comparire un albero e gli addobbi. Sembra che la maggioranza degli intervistati si sia mossa entro il giorno dell’Immacolata (78%, mentre c’è qualcuno che si prende un po’ più di tempo indicando come periodo dedicato agli addobbi quello della seconda metà di dicembre. E non mancano i ritardatari dell’ultima ora: il 2% degli intervistati dichiara di dedicarsi alle decorazioni delle feste nella settimana della Vigilia. Meno gettonato invece il Presepe, comparso in 5 case su 10.

Ma è l’atmosfera natalizia a sembrare in generale meno frizzante. La riproduzione della Natività nel 2019 (usiamo l’ultimo anno precovid come termine di paragone) era presente nel 10% delle case italiane in più. Lo stesso albero nel 4% in più e le attività ritenute tipicamente di questo periodo di feste dell’anno, sembrano cadere in parte in disuso o comunque raffreddarsi.

Primi tra tutti i viaggi, frutto forse sia delle restrizioni che dello scetticismo degli italiani nei confronti di possibili nuove chiusure o difficoltà più generali di spostamento. Nel 2019 (senza restrizioni) pensava di viaggiare il 28% degli intervistati, sceso al 17% nelle previsioni di questo 2021. Meno volontariato dal 37% al 15% e meno cinema, dal 57% al 30%.

Ma più in generale sono le attività collettive quelle che pagano il prezzo delle restrizioni o delle precauzioni del periodo. La preparazione di dolci e piatti tipici del Natale scompare in 6 case su 100 (rimane nel 74% dei casi vs 80% del 2019). Le visite ai parenti scendono dall’80% al 71%, i giochi da tavolo con gli amici arretrano dal 75% al 64% e le carte, il passatempo che era tipico nelle generazioni del ‘900, passa dal 68% al 52%.

In sostanza gli italiani sanno che anche queste Feste, così come quelle dell’ scorso anno, non saranno particolarmente in compagnia. Vuoi per le restrizioni, vuoi per le precauzioni che magari adottano per se stessi o per gli altri, vuoi anche per un po’ di diffidenza che permane anche dopo le vaccinazioni. In compenso, gli italiani hanno ritrovato un po’ di pace e di gioia nell’affrontare queste festività. Come cantava Ornella Vanoni più di cinquanta anni fa: tristezza per favore vai via…