Quale leader può amministrare al meglio gli affari del mondo? Il presidente statunitense Donald Trump o la cancelliera tedesca Angela Merkel? Tra i 20 paesi ospiti ad Amburgo in occasione del G20 appunto, soltanto i popoli di due nazioni, India e Russia, opterebbero per il leader nordamericano. Tutti gli altri invece sceglierebbero il capo del governo tedesco (al netto che non sono state intervistate la Cina e la Ue che non è una nazione ma fa comunque parte del G20). A raccontarlo è uno studio del Pew Research, il centro di ricerca Usa, che in primavera ha intervistato i cittadini di 37 nazioni in tutto il mondo chiedendo di scegliere tra quattro leader: Trump e Merkel come abbiamo già detto, o Xi Jinping e Vladimir Putin.
Una donna vince su tutti gli altri leader. E quasi doppiando i suoi colleghi. La media totale di preferenze assegnata ad Angela Merkel è del 42%, contro il 28% del leader cinese, il 27% dell’oligarca russo e il 22% del presidente statunitense, ultimo della classifica.
Nella sfida tra leadership tedesca o statunitense, l’Europa si schiera senza molti dubbi per la cancelliera. Gli italiani la preferiscono nel 39% dei casi contro il 25 di chi vorrebbe Trump; i francesi si attestano su un divario del 65%, scegliendo la prima nel 79% dei casi, contro il 14% del secondo; la stessa Germania le assegna una sorta di plebiscito: 81% di preferenze contro l’11% del collega di oltreoceano. Molto convinti sono anche gli inglesi, con un gap tra i due leader di 46 punti (68% vs 22%), così come canadesi, giapponesi e australiani, tutti con un differenziale sopra le quattro decine. Rimangono invece trumpiani Il Sud Africa 39% vs 38% per il presidente statunitense, gli indiani 40% vs 23% e i russi 53% vs 21%, anche se va detto che nella rosa dei quattro nomi, proprio questi ultimi avrebbero scelto Putin nell’87% dei casi.
La fiducia nella Merkel è in qualche modo è il riflesso di una ritrovata fiducia nell’Unione europea e nei governi del continente, che è stata registrata nell’ultimo sondaggio di Eurobarometro sul futuro dell’Ue. Quasi 4 italiani su 10 (39%), ad aprile di questo anno si sono detti fiduciosi nell’Unione. Una crescita di 9 punti percentuali rispetto all’autunno del 2016. Lo stesso vale per altre nazioni simili all’Italia come la Francia, che ha raggiunto in pochi mesi il 40% partendo dal 26% o la Germania che ha toccato il 57% con un +20 nell’ultima decina di mesi. Addirittura anche nella Gran Bretagna della Brexit, la fiducia nell’Ue ha raggiunto il 40%, crescendo di 9 punti.
La speranza nelle istituzioni si riversa anche nei rapporti dei cittadini con i governi nazionali. Stando a Eurobarometro, in quasi tutti i paesi è cresciuta la stima verso i politici chiamati a prendere le decisioni, fanno eccezione solo la Spagna (in calo di due punti) e la Lettonia (che scende di 5). In Italia si è passati dal 15% dello scorso autunno al 27% dell’ultimo sondaggio di aprile 2017. Ed è la fiducia in generale nell’Ue ad incrementare negli ultimi mesi passando dal 31% al 40%.
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