In uno studio condotto da Demos-Coop per italiani.coop, abbiamo chiesto al Millennials quale giudizio danno delle occasioni avute, rispetto a quelle delle generazioni passate e future. Ciò che ne è emerso è che con la crisi economica non abbiamo perso solo la ricchezza

La crisi ha rubato l’ottimismo dei Millennials. Dall’indagine di Demos-Coop per italiani.coop (e uscito anche su Repubblica.it) è emerso chiaramente che i 15-35enni si sentono meno fortunati della generazione che li ha preceduti e di quella che li seguirà. Solo il 34% di loro infatti è convinto di avere avuto maggiori opportunità dei loro padri. Quasi uno su due (il 49%) è convinto che le nuove generazioni avranno più occasioni, sottointendendo quindi che la propria generazione se la sta cavando peggio.

Sicuramente su questo umore incide l’aspetto economico. Stando agli ultimi dati Istat, il 37,6% dei Millennials è disoccupato e secondo il lavoro Demos-Coop, il 34% si sente solo (è il dato più alto di tutti). Come avevamo raccontato nel Rapporto Coop 2016, la loro ricchezza si è di molto ristretta negli anni rispetto a quella dei loro padri quando avevano la stessa età. Se nel 1995 la ricchezza delle famiglie anziane era in un rapporto di 1:1 con quella delle famiglie giovani, nel 2015, questa stessa misura viaggiava su cifre di 3:1 per i veterani. Anche i redditi si sono modificati e se nel 1997 le famiglie dei più anziani vantavano redditi con rapporto dello 0.5 sui più giovani, nel 2014 il confronto era ormai alla pari.

Ma il pessimismo non coinvolge solo i Milennials. Un’altra generazione che ne è colpita, seppur in maniera minore, è quella dei Baby boemers (compresi tra i 51 e i 65 anni). Il 56% di loro è convinto di essersela cavata meglio dei propri padri, ma l’incertezza del futuro condiziona l’opinione sulle possibilità che avranno i loro figli. Solo il 29% dei cinquantenni italiani è infatti convinto che la generazione futura starà meglio, gli altri non si sentono così ottimisti. E così come per le opportunità, proprio i 51-65enni italiani soffrono un po’ di solitudine. Il 27% si sente molto o abbastanza solo, nulla in confronto del 34% dei Millennials, ma comunque di più del 26% della generazione X e del 25% dei veterani.