Gli italiani palesano il loro dissenso disertando le urne o scegliendo nuovi movimenti. E mentre dagli Usa all’Est Europa dilagano i populismi, scopriamo che anche qui da noi autocrazia, dittatura o militarismo non spaventano più come un tempo. Neanche le sinistre

L’Italia va in cerca di una figura carismatica che possa essere una guida durante le tornate elettorali. E non lo fa solo la destra, ma il concetto di un leader magnetico e seducente affascina anche 1 elettore di sinistra su 4. È quanto emerge dal report Globally, Broad Support for Rapresentative and Direct Democracy,  uno studio dello statunitense Pew Research Center pubblicato a metà ottobre (quasi 42 mila intervistati in 38 nazioni nel periodo16 febbraio – 8 maggio 2017).
 
 

*Rispondenti “sarebbe un buon modo di governare il Paese” quello in cui un leader forte possa prendere le decisioni senza intromissioni del Parlamento o delle Corti

 
 
Il tema è questo: quanto ci sentiamo davvero soddisfatti del tipo di governo che c’è nel nostro paese? E quanto ammicchiamo ad altre forme  di gestione della cosa pubblica? Stando alla ricerca, gli italiani sono tra i più scontenti d’Europa per il loro governo. Solo il 26% crede che l’Esecutivo stia lavorando bene per il Paese, poco più di un cittadino su 4. Tra le 10 nazioni del vecchio continente intervistate, solo i francesi, gli spagnoli e i greci sono più scontenti di noi. I più soddisfatti sono gli olandesi (7 su 10 sono convinti di un’azione giusta del proprio governo), poi ci sono i tedeschi, gli inglesi e anche i polacchi.
 
 

*Rispondenti “molto” alla domanda “Quanto crede che il governo nazionale stia facendo la cosa giusta per il nostro Paese?”

 
 
Già nel Rapporto Coop 17 avevamo raccontato che in tutto il continente e non solo, il populismo e le destre, anche estreme, stanno riprendendo spazio tra gli elettori. Ci sentiamo scoraggiati nei confronti dei leader chiamati al potere a livello nazionale e quindi tendiamo a fidarci più delle istituzioni dell’Unione Europea.

Oggi siamo ancora in larga parte convinti che la democrazia rappresentativa sia la migliore forma di governo, ma si fanno sempre più spazio forme non democratiche di gestione del potere. Gli italiani, sono i più convinti d’Europa che un governo nelle mani di un leader forte possa essere un buon modo per gestire il Paese, lo pensano il 29% degli intervistati contro il 26% degli inglesi per esempio, o il 6% dei tedeschi. Ma siamo anche i più favorevoli a una giunta militare, il 17% la giudica un buon modo per governare l’Italia (come noi solo i francesi), contro il 4% dei tedeschi o l’8% dei greci o l’11% degli spagnoli. E 4 su 10 giudicano positivamente un governo tecnico non eletto ufficialmente.
 
 


 
 
L’idea di un esecutivo con forti poteri decisionali affascina ormai anche le sinistre. Interrogati dal Pew Research su come giudicano la possibilità che al governo ci sia un leader che decida senza le interferenze di un Parlamento, il 25% degli elettori di sinistra dà un giudizio positivo. Certo, il concetto è molto più caro alla destra in cui quasi un elettore su due giudica questa opzione con favore, ma la percentuale italiana di chi si dichiara di sinistra e allo stesso tempo si dice bendisposto verso un lider maximo è molto più alta che nel Regno Unito, Stati Uniti, Grecia o Germania. Certo, stando al “representative democracy index” creato dal Pew Research, quasi 8 italiani su 10 si dichiarano più o meno devoti alla democrazia rappresentativa, ma allo stesso modo dai dati del report emerge che il bisogno di decisionismo e di carisma è un fenomeno ormai in crescita.
 
 

*Percentuale dei “Ferventi democratici” cioè coloro che supportano sistemi in cui governano rappresentanti eletti  ma non avallano invece governi tecnici, militari o autocratici