Inutile dirlo, la pandemia ha cambiato anche le nostre abitudine quotidiane e tra queste anche colazione, pranzo e cena che aumentano di qualità e cambiano orario

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Due anni di pandemia per cambiare qualche abitudine a tavola. Dopo i lockdown e la rinuncia prolungata e forzata a pranzi e cene fuori, gli italiani che si siedo intorno al tavolino sono leggermente diversi da quelli del 2019. In primo luogo è cresciuta la sperimentazione (la sceglie più spesso il 31% delle famiglie), la varietà (29%), la qualità del cibo (28%) e il tempo dedicato alla preparazione dei pasti (27%).


Oltre al cibo in tavola è cambiato anche il tempo del cibo degli italiani. Uno su tre ha modificato l’orario dei pasti, il 17% a volte anticipandolo e il 14% posticipandolo. Il 16% ha poi variato il numero dei pasti al giorno, il 10% aumentandolo e il 6% diminuendolo.

E la pandemia è stato un modo per ritrovarsi seduti alla stessa tavola. Il 29% degli italiani ha infatti dichiarato che con meno frequenza rispetto al 2019 gli è capitato di mangiare in posti diversi dalla tavola, il 29% ha scelto meno spesso di mangiare davanti a pc o tablet mentre la conversazione ha continuato ad essere una abitudine immutabile se si calcola che la differenza tra chi ha chiacchierato di più e di meno è quasi nulla.


Comune a molti è invece la passione per i fornelli, la cucina e la cura di sé attraverso la preparazione del proprio cibo. Circa 13 milioni di italiani hanno infatti dichiarato che prevendono di acquistare un piccolo elettrodomestico per la cucina nel 2022.

I dati di questo articolo sono tratti dall’indagine Ufficio Studi Coop-Nomisma “2022 Coming Soon”, Consumer survey, Dicembre 2021