Con un mercato del lavoro più performante, una popolazione più multietnica e un' istruzione in media molto più alta, i tedeschi sono dei partner difficili con cui confrontarsi. Spesso i numeri non premiano l'Italia, ma in materia di cibo e salute rimaniamo sempre un passo avanti

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Nel confronto tra i due popoli non è facile definire quale sia il più benestante, felice o soddisfatto.

L’economia tedesca è più veloce e in forma rispetto a quella italiana. Basta guardare il tasso di attività delle due nazioni: è il 74,8% per l’Italia, contro l’82,2% per la Germania. Una differenza che si accentua se analizziamo il fenomeno per genere (il tasso di attività femminile tra le 15-64enni italiane è 55,2% vs 73,6%  tedesco), o per età (26,6% in Italia tra i 15-24enni e 49,2% in Germania).

La locomotiva d’Europa è abitata da un popolo molto più informato. In Germania, ogni 100 persone 89,6 sono utenti internet, contro i 61,3 italiani. Allo stesso modo, un tedesco impiega in media 22 minuti della sua giornata per leggere un quotidiano, contro i 13 di un italiano.

Sempre rimanendo in tema di economia, il tasso di risparmio in Germania è quasi il doppio di quello italiano: i tedeschi mettono da parte il 17% del loro reddito, contro il 10,5% degli italiani. E anche se i consumi ci vedono impegnati più o meno nello stesso modo in settori come l’abitazione, gli arredi o la comunicazione, gli italiani rimangono dei grandi appassionati della tavola: investono in prodotti alimentari e bevande alcoliche il 14,2% della loro spesa, contro il 10.5% dei tedeschi. Anche in ristorazione e ricettività non abbiamo rivali con il 9,7% dei nostri esborsi contro il 5,4% di quelli dei tedeschi.

E come abbiamo raccontato nell’anteprima digitale del Rapporto Coop 2017, per gli italiani la tavola è ormai sinonimo di salute. Sarà forse per questo che siamo molto più in forma dei nostri colleghi tedeschi. Il tasso di obesità è del 10,3% sulla popolazione adulta in Italia, contro il 16,5% della Germania. L’aspettativa di vita alla nascita ci premia regalandoci un paio di anni in più 82,2 per gli italiani contro 80,7 per i tedeschi e anche la spesa sanitaria impegna il 3,3% del nostro reddito contro il 5,4% del loro.

Sull’impegno civico cediamo un po’ del nostro vantaggio. L’affluenza alle urne degli italiani è ancora tra le più alte d’Europa: 75,2% vs 71,5%. Nonostante questo, i tedeschi sono molto più attivisti di noi (13,9% vs 6,3%), sono più istruiti (l’86,9% della popolazione compresa tra i 24 e i 69 anni ha almeno un diploma di secondo grado, contro il 59,3% degli italiani), più multietnici (la popolazione straniera è il 10,5% dei residenti in Germania, contro l’8,3% in Italia ) e tolleranti (indice di diversità religiosa 5,3 vs 3,3).

Il quadro completo si può riassumere nel voto che gli stessi popoli danno delle loro vite. Su una scala da 1 a 10, i tedeschi assegnano al proprio grado di soddisfazione un 7, gli italiani un sei scarso (5,8).