In Europa siamo tra quelli che scrivono in assoluto più post, ma siamo anche i più spaventati dai dati che forniamo facendolo. E allora non abbandoniamo il network, ma chiediamo alle Autorità che proteggano la nostra privacy

Secondo un rapporto di Eurobarometro pubblicato ad aprile 2016, siamo terzi in Europa nell’uso dei social network. Su un campione di 21 mila 776 utilizzatori di internet in tutto il continente, sette italiani su 10 hanno dichiarato di condividere foto o video su qualche Social almeno una volta alla settimana. Lo fanno più di noi soltanto due nazioni in Europa: il Portogallo e Malta.
 

Nel ranking stilato da Eurobarometro siamo tra i più coscienti del mezzo. Sappiamo distinguere senza molti dubbi quali siano i contenuti sponsorizzati e quali no, sappiamo che i risultati delle ricerche on line sono indicizzati in base alle nostre preferenze, ci fidiamo di recensioni e classifiche e siamo tra i più coscienti che l’ordine con cui compaiono i risultati delle ricerche condiziona il nostro comportamento.
 

Ordine dei risultati condiziona il comportamento

Dichiariamo di conoscere bene internet insomma e siamo anche bendisposti verso le forme di pubblicità trasversali. Il 75 per cento è d’accordo che le piattaforme on line ordinino i risultati delle ricerche a seconda delle loro esigenze commerciali. Ma ci piace conoscere cosa succede dei nostri dati e chiediamo che qualcuno controlli chi li usa e come . Quasi 4 italiani su 10 (quinti in  Europa) di solito leggono i termini e le condizioni di uso dei vari siti. Siamo i più preoccupati  dal fatto che vengano archiviati i nostri dati. E chiediamo  alle autorità pubbliche di vigilare sulla questione: otto connazionali su 10 sono infatti convinti che le Autority debbano controllare quanto e come le piattaforme on line customizzino i risultati delle nostre ricerche.

Nonostante la diffidenza comunque il web ci piace e siamo disposti a cedere un po’ della nostra privacy. In Europa siamo tra i meno in disaccordo sul fatto che i motori di ricerca analizzino i nostri movimenti (siamo una delle cinque nazioni in tutto il continente in cui la maggioranza di chi usa internet non è infastidita dal meccanismo). E lo stesso monitoraggio che subiamo sui social e nell’e-commerce, seppur ci convinca di meno, ci vede tra i più permissivi del continente.
 

Persone preoccupate per la raccolta dei propri dati on line

Totali "Sì" Totali "No" Non sa
UE28 72 26 2
IT 81 17 2
FR 80 19 1
IE 78 21 1
ES 78 20 2
SK 76 20 4
LU 75 23 2
UK 75 22 3
PL 74 24 2
EL 73 25 2
BE 72 28
DK 72 26 2
CY 71 27 2
LV 71 27 2
MT 71 26 3
BG 70 27 3
CZ 69 28 3
PT 68 30 2
DE 67 31 2
FI 67 30 3
HR 66 30 4
HU 66 33 1
LT 65 34 1
SI 65 31 4
RO 60 30 10
AT 59 40 1
NL 58 42 0
SE 56 43 1
EE 55 41 4

Gli italiani insomma sono tra i più social-lovers d’Europa. Almeno sulla carta, perché quando si tratta di fare acquisti on line, torniamo il popolo affezionato alle proprie tradizioni e al negozio sotto casa. Solo il 30 per cento dei connazionali dichiara di comprare su internet almeno una volta alla settimana, contro il 47 per cento del Regno Unito e il 42 della Croazia in vetta alla classifica europea.