L'inflazione che continua a salire dall'autunno del 2021 ora accelerata dal conflitto in Ucraina, minaccia il potere di acquisto degli italiani.

L’inflazione che continua a salire dall’autunno del 2021 ora accelerata dal conflitto in Ucraina, minaccia il potere di acquisto degli italiani. Sono già 2,1 i milioni di famiglie italiane in condizione di “povertà energetica”, l’8% del totale. E le stime prevedono che se continua così, ogni nucleo potrebbe dover spendere anche 1.100 euro in più in un anno rispetto a quanto già pagato nel 2021. Le previsioni di spesa media annua per consumi di energia e gas nel 2022 per una famiglia in media è stimata infatti a 2.500 euro.

Tra le regioni più esposte ai rincari la Valle d’Aosta con +1.500 euro, Piemonte +1.400 euro ed Emilia-Romagna +1.200 euro e le famiglie più numerose con i nuclei di 6 componenti che potrebbero vedere rincari di oltre 1.300 euro.

Rincari che erano già stati presagiti dagli italiani. Nell’indagine del Rapporto Coop 21, svolta a dicembre, le utenze domestiche erano in cima alla classifica delle spese in aumento previste per l’anno nuovo che allora era alle porte. Immaginava di dover investire di più in utenze domestiche il 29% degli intervistati, contro il 20% di chi pensava a maggiori spese in salute, 19% viaggi e vacanze e 18% trasporti privati.

Tra i più preparati mentalmente ai rincari c’erano i Millennials tra i quali uno su 10 già a fine 2021 aveva messo in contro bollette più salate per i tempi a venire. O anche l’upper class in cui il 36% sembrava già conscio delle conseguenze dell’inflazione.

Certo è che risulta difficile pensare che qualcuno potesse presagire quel +130% di rincari in energia elettrica che si sta registrando nel primo trimestre del 2022 (rispetto allo stesso periodo del 221) e il +94% del gas.