I giovani sono i veri entusiasti della transizione ecologica. Anche a costo di qualche spesa in più. Per le fonti di energia alternativa l'entusiasmo cambia a seconda della latitudine nel Paese con un comun denominatore però: le centrali nucleari sono quelle di cui gli italiani sono meno convinti

Le giovani generazioni sono bendisposte a spendere qualche soldo in più pur di avere in casa dell’energia che proviene da fonti rinnovabili. Intrecciando i risultati di due delle indagini che italiani.coop insieme a Nomisma ha condotto quest’anno, abbiamo realizzato una visualizzazione che racconta come gli italiani percepiscono il mondo di cui si discute a Glasgow al tavolo di Cop26.

Un esempio su tutti. Se il 35% degli italiani in media pagherebbe di più l’energia pulita, la percentuale sale al 52% tra gli under 34 e al 40% tra gli under 44. Ridurre gli sprechi sembra però il primo passo da compiere per la maggioranza degli italiani (28%) per raggiungere le emissioni 0, subito seguita dalla necessità di adottare sistemi di riscaldamento e condizionamento a risparmio energetico.

Risparmio per il quale bisognerà attendere perché solo il 13% ha installato già oggi in casa un sistema di produzione alternativa di energia, mentre oltre un italiano su 4 (27%) lo vorrebbe e quasi un italiano su due (41%) lo ritiene troppo costoso.

Sugli impianti industriali per la produzione di energia rinnovabile, il Paese viaggia a velocità diverse a seconda della latitudine. Al sud si pensa al fotovoltaico, al nord di più all’idroelettrico mentre al centro all’eolico. Sono tutti un po’ scettici e concordi però sul tenere ancora spente le centrali nucleari. 

Qui di seguito tutti i numeri delle nostre ricerche divise anche per area geografica ed età.