145 milioni di euro. Quanto gli stipendi dei 630 deputati della Camera per un anno. Questa cifra sarebbe stata spesa dagli italiani per mangiare davanti alla tv, guardando la Nazionale di calcio arrivare in finale. Una somma sostanziosa sfumata con l’eliminazione agli ottavi contro la Germania. E con gli Azzurri usciti a metà strada del campionato, anche i consumi si fermano al 50% delle previsioni: 70 milioni non spesi in birre, gelati e hot dog.
Il centro di ricerche Iri – Information Resources Inc in collaborazione con Ref ricerche, ha analizzato l’andamento delle vendite durante gli Europei 2012 in ipermercati, supermercati e i negozi detti “libero servizio piccolo” (dai 100 ai 400 metri quadrati di grandezza). Poi quei dati sono stati proiettati nel 2016, stimando così che i tifosi avrebbero speso 69 milioni di euro in più nella grande distribuzione e 145 nel totale del mercato, che si sarebbero aggiunti al giro d’affari da 900 milioni che già interessa i mercati associati all’evento sportivo.
Stando alla proiezione, tra i più venduti ci sono i cibi tipici del consumo davanti alla tv come birra, patatine, würstel, pop corn e pizza. Il clima di fine giugno e di inizio luglio agevola anche la vendita di gelati e non mancano gli affettati le cui vendite crescono assieme a quelle del pane da tramezzino, del tonno sott’olio e della mozzarella. La fetta maggiore di questa spesa nella grande distribuzione va alle birre che coprono il 27% dei 69 milioni. Il 23% va ai gelati e il 9% rispettivamente per affettati, bevande gassate e mozzarelle. Un carrello che conferma la svolta salutista della dieta degli italiani negli ultimi anni. A crescere con numeri a tre cifre è infatti la vendita di würstel di pollo e di tacchino, che sostituiscono, almeno in parte, quelli di suino. Un aumento del 102% che vede i tifosi selezionare con cura il proprio cibo, anche in pasti informali come quelli davanti alla televisione. Dei 18,6 milioni di euro spesi in più per le birre, la preferenza va a quelle bionde e al di sotto dei 6 gradi che coprono l’86% delle vendite della categoria. Tra i gelati, i preferiti sono le confezioni multiple e le vaschette. Tra le bevande gassate, le Cole raccolgono quasi la metà della spesa e meno di una su sei è invece una bevanda gassata con gusti non tradizionali. Anche nella categoria degli affettati torna l’attenzione degli italiani alla loro salute: quasi uno su tre non rinuncia ai soliti arrosti, ma uno su quattro cerca anche il Crudo e quasi uno su cinque la Bresaola.
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