In periodo elettorale il mondo dei media incrementa la quantità di news prodotte. Ma insieme a questo si fanno più numerose anche le fake news. Gli italiani guardano già oggi con scetticismo ai social anche se non sempre è corretto ciò che crediamo tale

Per gli italiani l’inflazione è al 3.8% e in realtà si aggira intorno al -0.2% (dati tratti dal ). La disoccupazione al 14.4%, ma i dati ufficiali parlano dell’11.7%. Il Pil allo 0.6% ma è allo 0.8%. Capita spesso che la percezione che si ha di una cosa, non coincida con la realtà.

Colpa forse del fatto che in Italia ci si documenta poco. Stando alla nostra indagine Stili d’Italia, solo due italiani su 10 ogni giorno leggono un quotidiano cartaceo e solo 3 su 10 lo leggono on line. Colpa forse del fatto che, solo una notizia su 10 parla di politica e neanche una su 0 di economia (come scrive l’Agcom nel suo ultimo ). Colpa forse anche delle fake news che confondono le idee degli italiani. Sempre nel rapporto Agcom infatti si nota che mentre il 12% dell’informazione riguarda temi di politica, il 19% della disinformazione si occupa di questa categoria, con un +7% quindi. Stesso discorso per gli Esteri che coprono appena il 4% dell’informazione ma il 6% della disinformazione.

E con le elezioni europee alle porte bisogna prepararsi alla proliferazione delle fake news. Stando all’Agcom, nel 2018 a ridosso del periodo elettorale per la scelta del nuovo Parlamento, la quantità di notizie false in circolazione è proliferata. Tra marzo e giugno la presenza di bufale on line era sopra la media, per poi scendere a giugno 2018 (per capirci dopo la formazione del Governo Conte).

Notizie false che parlavano in primo luogo di politica, di affari di governo, diritti della persona e questioni economiche. Tra gennaio e agosto 2018 le parole protagoniste della disinformazione erano termini come governo, Salvini, Italia, euro , vita, polizia. Quegli stessi temi che sono importanti per gli italiani quando si parla di EuropaStando ad Agcom, il 59% dei cittadini ritiene un tema di rilevanza europea quello dell’immigrazione, il 49% la situazione economica, il 47% la disoccupazione e il 33% il cambiamento climatico.

Temi coperti sia dall’informazione che dalla disinformazione. La criminalità è protagonista di una news o di una fake news, rispettivamente nel 24% e nel 25% dei casi. La disoccupazione nel 32% e nel 19%. Il terrorismo  nel 4% e nel 7%.

Ma quanto credono gli italiani alle fake news? In realtà non molto o almeno in misura minore rispetto ad altri cittadini europei. La nostra ricerca Stili d’Italia dimostra che il 42% degli italiani si è accorto di aver condiviso almeno una volta un post o una notizia poi rivelatasi poco attendibile o falsa. Stando a Eurobarometro noi siamo tra i più scettici d’Europa quando scorriamo i social: solo il 19% si fida di ciò che legge, contro il 27% degli spagnoli o dei francesi. Più diffidenti di noi i tedeschi con solo il 17% che si affida alla notizia incrociata sulle time line.

Occhio dunque agli schermi dei telefonini in questi mesi in cui la campagna elettorale per le elezioni del Parlamento dell’Unione europea si farà più battente. Per il momento, se ne sta occupando più di tutti la televisione e un po’ meno i siti di informazione e i quotidiani. Ma è solo questione di tempo già che la quantità di news in materia sta già crescendo e con questa anche quella delle fake news.