Dopo circa 60 giorni dalla notizia dell’arrivo del Coronavirus in Italia, proprio i nostri cittadini sono tra coloro che più di tutti hanno fatto ricerche on line per capire di cosa si trattasse. Se si analizzano i Google Trends del periodo compreso tra il 21 febbraio e il 20 aprile, l’Italia è in cima al ranking di ricerche della parola coronavirus. Un’attenzione che nel globo ha visto fasi alterne. Grande attenzione intorno al al 12-15 marzo, quando iniziava a divenire chiaro che si stava affrontando una pandemia; poi un nuovo picco il 22 dello stesso mese e una piccola risalita intorno al 4 aprile per poi iniziare la discesa.
Altro popolo attento quasi come quello degli italiani è stato quello della della Spagna, poi quello del Quatar, Francia, Irlanda e solo in quattordicesima posizione i cittadini statunitensi. Un primato italiano che rimane anche per la classifica delle città in cui si sono concentrate il maggior numero di ricerche rispetto alla quantità della popolazione presente. In cima al podio svetta Milano, subito seguita da Roma e al terzo posto da Madrid.
La parola coronavirus è quella più cercata in queste 8 settimane in tutto il mondo. Poi un social come Facebook , qualche news sul tema e poi un po’ di e-shoppig con siti tipo Amazon. Ricerche simili a quelle che sono state fatte anche in Italia, che dopo il nome del virus, ha cercato social affiancando a Facebook anche Twitter, poi siti di news come Repubblica e Corriere. Ma c’è comunque una peculiarità tutta italiana, dovuta forse alla grande relazione che lega il nostro Paese al suo clima: la seconda parola più cercata nel Paese è stata meteo a dimostrazione che anche se chiusi in casa, il sole per noi fa sempre la differenza.
L’Italia è stata la prima nazione, dopo la Cina, ad affrontare la pandemia. Proprio per questo, le ricerche in materia hanno una tempistica un po’ diversa da quelle del resto del pianeta e differenziata per regioni. In Italia il primo picco si è avuto subito dopo la notizia di Codogno, intorno al 23-25 febbraio, soprattutto nelle zone del Nord e del centro. Poi di nuovo tra il 9-10 marzo a ridosso del nuovo lockdown, soprattutto in quelle regioni che invece non si erano ancora molto informate come Abruzzo, Lazio, Sardegna, Umbria e Molise. Proprio l’Umbria per altro, si è dimostrata essere la più curiosa in tema coronavirus nel totale periodo pandemia.
Tra il pre Covid 19 e le settimane di chiusura in casa le ricerche online sono cambiate. Sono cresciute quelle in materia di libri, cibo computer ed elettronica oltre che ovviamente community on line. Mentre sono scese quelle per viaggi, sport, auto e veicoli e settore immobiliare.
Guardando le ricerche, forse si può notare come la tv abbia svolto un ruolo preponderante nella vita degli italiani. La programmazione quotidiana televisiva è tra i temi più cercati per quanto riguarda l’intrattenimento. E proprio da questa forse derivano le influenze per altre ricerche. Nei libri ad esempio, tra i più cercati c’è Harry Potter, riprogrammato proprio in queste settimane nell’interezza della saga. Poi Dante, di cui si è celebrato il primo #DanteDay proprio durante la pandemia.
Gli italiani hanno poi cercato di mantenersi in forma e tra le cose più googlate in tema di benessere e fitness ci sono gli esercizi da fare in casa. Per cibo e bevande, vi avevamo già raccontato della passione ritrovata per pizza, pane e biscotti. Per gli acquisti l’hanno fatta da padrona ricerche su Amazon, Netflix e Ebay. Mentre tra i giochi Google ha fornito molte risposte in tema di PS4.
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