La salute prima di tutto. E’ questa una delle sensibilità più accentuate degli italiani ai tempi del Covid. Come prevenzione o anche come terapia, prendersi cura di se stessi è uno dei grandi lasciati del periodo del lockdown. Quasi un italiano su 2 (il 45%) inserisce proprio la salute nei primi tre ingredienti per la ricetta della propria felicità.
Prima di tutto la salute da recuperare. Sono circa 11 milioni gli italiani che dichiarano di aver dovuto rimandare una visita a causa del primo lockdown del 2020 (marzo-giugno). Circa sette milioni di questi ad agosto pensavano di riuscire a recuperare il check-up già entro il 2020, anche se le ultime notizie sull’andamento dei contagi gettano alcuni dubbi su questa tempistica. Tre milioni di pazienti si erano già proiettati sul 2021 e un milioni procrastinava a dopo il 2021 o rinunciava alla visita. A scontare la quantità più grande dei rinvii i 50-60enni, tra i quali uno su tre ha rimandato, e le donne più degli uomini (19% vs 32%).
La pandemia cambia anche il rapporto degli italiani con la medicina. Si abbandonano le cure alternative o le autodiagnosi on line a favore di visite specialistiche o di routine (uno su cinque ne farà di più contro 1 su dieci che pensa di ridurre il ricorso agli esami medici). Un italiano su cinque crede che spenderà più in salute nel 2021 rispetto al 2019 e l’incidenza della crescita è soprattutto tra i 18-30enni, forse non abituati a sottoporsi a diagnosi costante ed oggi invece più attenti alla propria salute a causa del Covid. Secondo il panel di esperti di italiani.coop proprio l’attenzione alla salute sarà uno degli elementi che caratterizzeranno in positivo la vita degli italiani nei prossimi anni.
La salute passa poi dall’alimentazione. Da anni gli italiani hanno preso l’abitudine (nella misura in cui le disponibilità economiche lo consentono) di selezionare il cibo più salutare da mettere in tavola. Il 38% dei consumatori si definisce healthy e nel 2021 il 40% dichiara che comprerà più frutta e verdura e il 30% più biologico o biosalutista.
Proprio la salute diviene nel post Covid una leva strategica per gli italiani e per gli esperti. Per questi ultimi è tra la cinque leve da cui partire per rimettere in moto il Paese. E la strada da percorrere sul tema, è per l’82% potenziare la sanità pubblica data l’insorgenza di pandemie come quelle da Sars-Cov2. Per quasi un italiano su tre il Covid è un virus naturale e per uno su cinque + un virus che si è diffuso a causa della scarsa tutela ambientale. Detto questo, il vaccino ancora non rassicura tutti. Pensano di vaccinarsi, non appena sarà possibile, il 66% degli italiani. Percentuale che sale quando si parla di ragazzi, con il 74% degli intervistati con figli che pensa di vaccinarli, nonostante una certa diffidenza verso le misure di prevenzione adottate nelle scuole: il 64% dei genitori per esempio è poco convinto che il distanziamento sociale a scuola sarà rispettato.
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