A una settimana dalla nostra ultima ricerca siamo di nuovo andati a guardare dentro ai Google Trend per capire cosa stanno digitando gli italiani in tema di COVID-19

Sommersi dalle informazioni, bombardati dai tg, radio giornali, quotidiani, dai social e dalle chiacchiere con chiunque, gli italiani sembrano aver un po’ rinunciato alle ricerche online in tema di Coronavirus. Aggiornando il nostro lavoro di una settimana fa, i numeri dimostrano che le ricerche in termini assoluti sono calate. Certo però, la vera notizia è forse che l’Italia è la prima tra le nazioni in cui la googlata è più frequente. E non la prima in Europa, ma la prima nel mondo. I Google Trend non offrono la possibilità di avere i numeri assoluti delle ricerche (cento, mille, milioni?) ma tra tutti i segugi da tastiera planetari, gli italiani tra il 26 febbraio e il 2 marzo hanno googlato più di tutti la parola coronavirus.

E se l’Italia è prima nel globo, le città italiane non sono da meno. Il primato va alla marchigiana Ancona, forse anche in virtù del braccio di ferro tra il governatore regionale Luca Ceriscioli e il Presidente del consiglio Giuseppe Conte sulla chiusura delle scuole. Favorevole il primo, contrario il secondo, con tanto di ricorso al Tar contro l’ordinanza del politico locale. Subito dopo altre città coinvolte come Bologna, Modena e Napoli. Per rintracciare il primo insediamento straniero si deve scorrere fin oltre la diciottesima posizione e trovare Torrejon de ardoz in Spagna. Tra le regioni invece si confermano le meno interessate la Sardegna, il Trentino – Alto Adige e la Sicilia, come nella nostra vecchia ricerca.

I soggetti delle nostre ricerche rimangono gli stessi dell’inizio dell’epidemia. Ciò che ci preme di più sono le notizie, gli aggiornamenti, subito seguiti dai sintomi e dai casi  le cui ricerche viaggiano più o meno sempre appaiate. Poi vaccino, molto poco gettonato e quarantena quasi inesistente.

Alcune curiosità. Quando si fa una ricerca su Google, in automatico vengono associate a una determinata parola, altre stringhe come appunto sintomi coronavirus  per esempio. Nell’ultima settimana, tra le combinazioni di ricerche che più si sono fatte frequenti, troviamo frasi come  chi viene da Milano deve stare in quarantena o Fontana in quarantena. Tra le parole associate ai sintomi che più sono cresciute negli ultimi giorni troviamo bambini o sintomatologie specifiche come  tosse o cefalea. Per il resto delle ricerche invece la fanno da padrona luoghi come regioni e città. Tra questi coronavirus Taranto e Puglia per la ricerca di notizie, Germania e Sicilia per casi.

Rassegnati ormai che mascherine e Amuchina sono l’oro di questo 2020, gli italiani hanno reso meno frequenti le loro ricerche online in materia. Certo i cittadini si dimostrano meno disposti a rinunciare alle protezioni per il viso che non al disinfettante, che nelle ultime settimane innumerevoli video tutorial on-line hanno insegnato a produrre in casa.