Il 27% delle famiglie intervistate dichiara di aver avuto un peggioramento della propria situazione finanziaria (il dato migliore negli ultimi tre anni), ma il 40% è convinto che avrà problemi nei prossimi mesi per far quadrare il bilancio

Non si peggiora ma nemmeno si guarda avanti con fiducia. L’immagine che più illustra la situazione delle famiglie italiane a metà 2016 è quella dello stallo. E il percorso di uscita dalla crisi, seppur avviato, stenta a concretizzarsi. E’ quanto emerge dall’ ultimo Barometro Coop*, l’osservatorio trimestrale di monitoraggio della più importante catena della grande distribuzione in Italia. La fotografia è scattata a giugno. Rispetto a sei mesi prima (dicembre 2015) il doppio delle famiglie ritiene che le condizioni economiche del proprio nucleo siano migliorate: erano soltanto il 3% gli ottimisti nello scorso Natale e sono il 6% a giugno 2016. Anche i convinti che la situazione economica in casa sia peggiorata diminuiscono, passando da un 31% a un  27%, ma il trend è comunque ancora negativo con una famiglia su cinque che crede di stare peggio rispetto a sei mesi fa.

 

 

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E se i ceti medi si sforzano di vedere un futuro meno grigio, viceversa sono i ceti bassi a accentuare il loro pessimismo e continua a far paura la possibilità di non riuscire a far quadrare i conti del proprio bilancio familiare. Lo dichiara il 40% delle famiglie e la percentuale è cresciuta di ben 3 punti in 3 mesi. Il futuro insomma fa ancora paura e i segnali di ripresa sono flebili.

 

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Necessari i distinguo territoriali in un’Italia in cui il Nord cerca di trascinare il resto del Paese fuori dalla crisi. Il saldo tra ottimisti e pessimisti si estingue più facilmente nelle regioni del Nord Est e del Nord Ovest, stagna al Centro e peggiora invece al Sud.

 

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Il pur timido accenno di ripresa incide sui consumi che tornano a sostituire il valore della salute a quello del rigido rispetto del budget familiare. Nel marzo del 2016, i consumatori hanno espresso preferenze di acquisto con maggiore convinzione per prodotti all’ insegna del salutismo, rinunciando seppur di poco, alla sobrietà e al controllo e invece tornando a prediligere la qualità e ad approfittare delle promozioni.

 

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Si spende in modo diverso non solo scegliendo secondo valori ritrovati, ma anche privilegiando nuove categorie. La riconferma arriva dalle intenzioni d’acquisto. Nei prossimi 3 o 4 mesi, il 15% dei consumatori pensa di acquistare oggetti dedicati al tempo libero o capi di abbigliamento intimo, mentre il 26% pensa che l’acquisto di multimedia diminuirà così come il 21% pensa la stessa cosa dei casalinghi e il 21% dei prodotti Brico.

 

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*Barometro Coop è uno strumento realizzato da Kkienn srl per la Direzione Marketing & Comunicazione di Coop Italia. Il sondaggio, effettuato tra il 10 e il 25 maggio 2016, è stato realizzato per mezzo di interviste telefoniche condotte con metodo C.A.T.I (4061 le interviste complete effettuate).