Quasi 9 italiani su 10 hanno previsioni positive per questo 2020. nonostante bollette e carburante percepite come spese in aumento, molti cittadini non vogliono rinunciare a viaggi o tecnologia anche se la salute rimane sempre in primo piano assieme alla sostenibilità della casa

Gli italiani per il 2020 sono più ottimisti che pessimisti e il pessimismo coinvolge di più gli uomini che le donne, più di tutti i Millennials e di più il Sud che il Nord, confermando la ripresa del Meridione che già le analisi dei consumi di dicembre avevano anticipato.

I pessimisti pensano di dover risparmiare nel 2020 su ristoranti e locali, viaggi, vacanze, abbigliamento e calzature, forse perché prevedono, più degli ottimisti, crescite delle bollette o del carburante . Cibo e bevande rimangono però sia per ottimisti che per i pessimisti degli irrinunciabili, fino al punto che per questi ultimi sono l’unica voce in cui chi pensa di spendere di più supera chi crede che spenderà di meno. Certo dopo bollette, carburante e sanità. Per gli ottimisti invece le spese previste in crescita per il cibo sono al quarto posto dietro sempre le bollette, ma anche tecnologia e viaggi e vacanze.

Ma nonostante le differenze, le due facce del Paese hanno sogni abbastanza simili, quantomeno nelle prime posizioni. Per i pessimisti il sogno nel cassetto è quello di andare in pensione, più che per gli ottimisti (per i quali non è al primo ma al secondo posto) .Per i pessimisti segue l’idea di cambiare vita, poi l’acquisto dell’auto elettrica. Passata la moda dei talent che non è più nei sogni dei pessimisti (ma è un po’ di più in quello degli ottimisti) i sogni sono popolati da una casa domotica, un’auto nuova, una nuova abitazione o un animale domestico. In mezzo a tutto questo del volontariato. Per gli ottimisti invece l’auto elettrica precede la pensione, poi viene la casa domotica l’auto nuova e cambiare vita o eventualmente trasferirsi all’estero.

 

L’ambientalismo riempie invece i progetti dei pessimisti italiani. Tra i lo farò ci sono ai primi posti usare meno la plastica, sprecare di meno,  camminare di più a piedi. Stessa cosa per gli ottimisti che però mettono al primo posto la cura di se stessi, che invece per i pessimisti viene solo dopo l’ambiente e il far valere i propri diritti. Le armi non popolano più l’immaginario nazionale e scivolano in fondo ai progetti per il 2020 e anche trasferirsi all’estero sembra più un desiderata che non una programmazione reale, così come candidarsi o fare politica. 

 

Per lei il 2020 sarà l'anno in cui (% lo Farò)

wdt_ID Progetto Aspettative Positive Aspettative Negative
1 Prendersi più cura di se 70 52
2 Ritagliarsi più spazi per se 63 51
3 Fare volontariato 27 16
4 Cambiare vita 23 13
5 Comprare l'auto 22 14
6 Usare meno plastica 66 59
7 Far valere i propri diritti 61 54
8 Trovare un partner 13 7
9 Sprecare di meno 65 60
10 Cambiare casa 15 10

Per lei il 2020 sarà l'anno in cui (% Vorrei ma non accadrà)

wdt_ID Progetto Aspettative Positive Aspettative Negative
1 Prendersi più cura di se 13 27
2 Trovare un partner 7 17
3 Cambiare casa 26 33
4 Far valere i propri diritti 12 19
5 Cambiare vita 34 41
6 Fare volontariato 29 35
7 Prendere un animale domestico 27 33
8 Andare più spesso dal medico 12 17
9 Ritagliarsi più spazi per se 17 22
10 Rendere domotica la propria casa 35 39

Per il numero più nutrito di ottimisti nel 2020 si investirà nelle fonti rinnovabili e la Brexit sarà definitiva. Uscita che è al primo posto nelle aspettative dei pessimisti, seguita dalle dimissioni del governo e solo in terza battuta dalle fonti rinnovabili. 

In cima ai rimpianti (si pensa che non succederà) c’è l’economia italiana che accelera (con i pessimisti leggermente più scoraggiati) e il fatto che la mobilità elettrica supererà quella tradizionale. Pessimismo invece quasi perfettamente condiviso sugli Europei di calcio che l’Italia non vincerà per un disfattista su due così come per un ottimista su due.

Le paure invece sembrano più condivise del resto. Ai primi posti per entrambi, seppur con numeri diversi, ci sono la crescita dello spread fino a quota 400, e la vittoria di Trump alle elezioni.

L’anno che verrà: indagine italiani.coop – Nomisma, campione 1000 interviste rappresentativo della popolazione italiana per genere, età (18-65 anni) e regione di residenza, metodologia Cawi  dicembre 2019)