Forse ormai stanchi della sovraesposizione delle proprie vite sulle piattaforme online, si inizia l'anno con il buon proposito di utilizzare meno i propri profili digitali

Dopo la pandemia e i mesi trascorsi davanti agli schermi di qualsiasi tipo e dimensione, gli italiani iniziano a manifestare un certo grado di stanchezza verso la dimensione digitale delle loro vite. Intervistati a dicembre nella survey “L’anno che verrà” condotta dall’Ufficio Studi Coop in collaborazione con Nomisma, l’8% si ripromette di utilizzare di meno i social network nei prossimi 12 mesi, l’equivalente a 4 milioni di cittadini.

Divisi sull’utilità dei social, il 29% lo considera un’abitudine superflua contro un 27% che pensa che siano utili e funzionali, l’unica vera applicazione a crescere è WhatsApp, mentre nei propositi per il nuovo anno calano tutte le altre.

A pagare il prezzo più alto Facebook, per il quale la differenza tra chi crede che ne farà un uso maggiore e chi è orientato per un minore utilizzo, raggiunge il -16%. Twitter segue la parabola discendente con -12%, e Messenger con -11%. Resistono un pochino di più le piattaforme più innovative come BeReal (-3%), Tik Tok (-4%) e Tinder (-5%), mentre iniziano a sentire un po’ di stanchezza anche Instagram (-7%) e Pinterest (-8%).

La maggiore causa degli abbandoni è proprio la noia. Il 35% degli intervistati dichiara che ha smesso di utilizzare almeno una piattaforma social perché stanchi dei contenuti, il 25% per la presenza eccessiva di fake news , il 18% per un disagio nei confronti dei post e un 21% per delle preoccupazioni in tema di privacy. Certo c’è anche un 14% che ha abbandonato per liberarsi da un uso eccessivo e in qualche caso anche da una dipendenza. Nell’Anteprima Digitale del Rapporto Coop 22 pubblicata a settembre, avevamo raccontato come gli italiani iniziassero a manifestare nuove dipendenze. Al primo posto tra queste proprio quella da smartphone, seguita dalle Serie tv e dagli sport adrenalinici.

Nell’era dei social il voto che gli italiani danno a queste piattaforme è ad oggi un po’ confuso e forse divisivo. Secondo il 35% degli intervistati l’avvento dei social ha reso la vita migliore, il 33% invece pensa che l’abbia peggiorata contro un 32% che non sa rispondere. Un giudizio che però esula dall’idea che gli italiani hanno della tecnologia. Nell’indagine di agosto “What’s Next”, le nuove generazioni soprattutto, raccontavano di guardare con favore all’innovazione tecnologica per la domotica, l’economia circolare e la sanità